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BREVE STORIA DELL'ISTITUTO

A partire dall’anno scolastico 2000/2001 la scuola dell’infanzia “Andersen”, le scuole primarie “Bruno Buozzi” e “Don Milani”, la scuola secondaria di primo grado “Martiri della Libertà”, costituiscono l’Istituto Comprensivo “G. Rodari” di Brandizzo. Dall’anno scolastico 2010/2011 è stata annessa la nuova scuola dell’infanzia “Maria Montessori”. Il Comune di BRANDIZZO ha una popolazione aggiornata al 31/12/2017 di 8760 abitanti, è uno dei 53 comuni appartenenti all’area metropolitana torinese, situato nella pianura nordorientale di Torino. Il centro storico costituisce il nucleo residenziale, commerciale e di servizi della città e la ferrovia, attualmente, non rappresenta più una barriera poiché sono stati edificati dei sottopassi che agevolano la comunicazione. La densità di popolazione, particolarmente elevata, presenta una buona sostenibilità ambientale favorita dalla tutela e dalla valorizzazione delle risorse naturalistiche, quali il recupero di percorsi pedonali nella fascia di pertinenza fluviale del Po. Le aree rurali fortemente ridotte si inglobano gradualmente nel tessuto urbano, diventando parte integrante dell'identità territoriale, costituita da un paesaggio agrario da preservare in quanto simbolo della memoria collettiva, e da godere nella sua dimensione estetica. Il piccolo centro storico, tutelato attraverso interventi di recupero e di valorizzazione dei beni culturali, quali ad esempio la rivitalizzazione di un patrimonio di archeologia industriale (ex Sarpa ora centro di servizi polifunzionale), costituisce al tempo stesso un nucleo residenziale per molte famiglie originarie e il nodo centrale del sistema commerciale e dei servizi per la collettività e le piccole imprese. I servizi istituzionali scolastici, dislocati sul territorio per un’agevole fruizione dell’utenza sono: un asilo nido comunale; tre scuole dell’infanzia (ex scuola materna) di cui una parificata, quest’ultima localizzata nella zona semicentrale e due statali situate nella zona nord del comune; due scuole primarie (ex scuole elementari), presenti rispettivamente nell’area nord e nell’area sud del centro urbano; una scuola secondaria di primo grado (ex scuola media), costruita in un sito un tempo periferico ed ora inglobata in un’area residenziale posta ad est, di nuova edificazione. Da un punto di vista culturale la presenza di una popolazione mista, frutto delle migrazioni interne degli anni ’50, facilita l’integrazione dei non autoctoni che godono di quelle relazioni sociali intense e dirette che un piccolo centro abitato è in grado di offrire. La quota della popolazione straniera iscritta all’anagrafe, è pari al 5,65% della popolazione. L’iscrizione nelle scuole di studenti privi di cittadinanza italiana (in crescita costante, ma comunque contenuta, pari al 7,48% sul totale degli allievi) ha portato la scuola ad attuare progetti volti a facilitare l’accoglienza, favorire l’integrazione e ad agevolare i processi di stabilizzazione. A livello locale, negli ultimi anni si sono moltiplicati gli sforzi per arricchire l’offerta dei servizi finalizzati a migliorare la qualità della vita, quali la creazione di infrastrutture dedicate al tempo libero e la costituzione di associazioni sportive, ricreative e culturali; tuttavia essa non è ancora adeguata alle richieste di una popolazione i cui bisogni si accrescono e si specializzano in relazione alla crescita socioeconomica. La composizione della popolazione ha richiesto un impegno attivo delle diverse agenzie educative, assegnando all’Istituto comprensivo una funzione centrale nella realizzazione di progetti forti e condivisi, pensati secondo una logica di rete.

I PRINCIPI CHE IDENTIFICANO L'I.C. GIANNI RODARI

Assunzione delle nuove Indicazioni Nazionali

I docenti dell'I.C. "Gianni Rodari" nel loro lavoro a favore degli alunni si sono riconosciuti nelle  Indicazioni  nazionali per il curricolo  della scuola dell'infanzia e del primo ciclo dell'istruzione pubblicate nel settembre 2012. La consuetudine educativa e la continua osservazione della realtà in cui sono immersi sia i bambini ed i ragazzi, sia gli stessi operatori della scuola, ha permesso di riconoscere una complessità nuova di cui è necessario tener conto nell'accompagnare coloro che un domani dovranno affrontare il mondo da adulti. Per questo motivo l'apprendimento dei bambini e dei ragazzi deve essere orientato non solo ai contenuti culturali ma deve contribuire anche al "saper stare al mondo". 

    • Significa aiutare gli alunni:
    • ad acquisire gli strumenti per comprendere una società in cui, anche nel microcosmo di una comunità locale, convivono una pluralità di culture;
    • a gestire le relazioni con gli altri e col mondo in un contesto tecnologico e multimediale sempre più sofisticato dove essere considerati "nativi digitali" non garantisce la capacità di farne uno strumento di crescita culturale, sociale e professionale;
    • a non arrivare impreparato ad un contesto lavorativo così precario  e in così rapida evoluzione che rende continuamente necessario riorganizzare e reinventare le proprie conoscenze e le proprie competenze.
    • Si tratta di mettere al centro di tutto la persona dell'alunno, con la sua originalità e il suo percorso individuale, affinché acquisisca gli strumenti di pensiero necessari per apprendere e selezionare le informazioni, promuoverne la capacità di costruire competenze, di riconoscere nella propria esperienza personale i problemi e trovare le strategie adatte per risolverli.  È necessario lavorare perché l'alunno arrivi gradualmente ad una autonomia di pensiero che lo renda capace di affrontare la complessità del mondo in cui dovrà inserirsi.

 

Principi guida dell'attività educativa

 

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Rispetto dell'unità psicofisica dell'alunno. La formazione tende ad uno sviluppo integrale e armonico della persona, mirando agli aspetti cognitivi, affettivi, fisici, relazionali.

Funzione educativa dell’esempio. Valori fondamentali come tolleranza, convivenza democratica, solidarietà, ecc. non possono essere semplicemente “enunciati” agli alunni, ma devono essere praticati dagli adulti nella relazione educativa.

Atteggiamento di ricerca. È necessario fornire agli alunni gli strumenti per costruire una propria interpretazione della realtà da mettere costantemente a confronto con l'interpretazione degli altri.

Rilevanza del gruppo. Il gruppo - classe e la comunità scolastica rappresentano luoghi fondamentali per la crescita degli alunni; discussione e confronto sono strumenti che favoriscono oltre allo sviluppo sociale e affettivo anche quello cognitivo.

Educazione all'impegno e al senso di responsabilità. L'adesione agli impegni assunti e il senso di responsabilità caratterizzano ogni comportamento umano autenticamente libero.

Orientamento. È necessario fornire strumenti culturali che permettano ai ragazzi di orientarsi adeguatamente lungo il percorso scolastico e lavorativo.

Integrazione. È fondamentale il valore degli alunni in situazione di handicap o con bisogni educativi speciali che, come tutti gli altri, vanno accolti per le loro potenzialità e per i valori umani di cui sono portatori fornendo loro ogni possibile opportunità formativa.

Dimensione europea La scuola si apre all'Europa e si caratterizza per lo studio di due lingue comunitarie (inglese e, a partire dalla scuola secondaria di I grado, francese). Per sensibilizzare gli alunni ad una visione europea si concretizzano collegamenti con altri Paesi, attraverso: scambi, gemellaggi, gite, corrispondenze, progettazioni su tematiche comuni, utilizzando anche le nuove tecnologie.

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